“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Decima e ultima Puntata)

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“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Nona Puntata)

«No! Mike, questo non è un segno del destino, anzi. Niente mi farà cambiare idea e adesso ne sono più che convinta» spiegò Vivian in lacrime. «Non voglio stare qui un minuto di più. Sto pensando di prendere le nostre cose e di trasferirmi in albergo. Ho sbagliato, d’accordo? Lo ammetto, non avrei dovuto insistere per venire ad abitare qui.»

«Viv, la linea è ancora molto disturbata. Ricordiamoci di contattare la compagnia telefonica non appena sarò tornato a casa, d’accordo?»

«Ok, tesoro, ti farò sapere dove trovarmi. Non rimarrò qui, stanotte. Mi manchi.»

«Anche tu. Richiamami non appena sarai in albergo. Buonanotte.»

Vivian guardò lo schermo del cellulare pensando rapidamente a Mike e a tutta quella situazione. Nella stanza era calato il silenzio.

«Ti tradiva, non è vero?»

Vivian urlò dallo spavento. Quella vocina stridula che proveniva dalle sue spalle per poco non le fece scivolare il cellulare dalle mani.

«Ma che… Lily!»

La bambina appariva divertita.

«Mio Dio! Cosa ci fai qui? Come sei entrata?»

«È stato proprio scorretto da parte sua, non trovi? Scommetto che hai paura possa succedere di nuovo, soprattutto adesso che suo figlio sta crescendo dentro di te.»

«Lily, smettila!» urlò Vivian, suonando più brusca di quanto avrebbe voluto.

La bambina smise di sorridere e un lampo di irritazione le indurì lo sguardo.

«Scusa, non sono arrabbiata con te, è che non mi va di parlarne» tagliò corto Vivian, cercando di sistemare le cose.

La bambina, cupa, non rispose e fissò il buio fuori dalla finestra. «È qui e io non ti posso aiutare, non più. Prima era soltanto curiosa, ma adesso l’hai fatta arrabbiare. Mi dispiace molto.»

«Chi è qui, Lily? Per favore, non essere sempre così misteriosa!» esclamò Vivian, esausta, avvicinandosi alla finestra.

Lily indicò un punto sul vetro. «Guarda tu stessa.»

Vivian avvicinò il volto e dapprima non vide nulla. Poi se ne accorse: non era fuori che doveva guardare, ma nel riflesso. Alle proprie spalle, ciò che si stava rispecchiando le fermò il cuore in gola. La donna cadaverica si stava avvicinando a lei, zoppicando, con i piedi nudi.

Vivian si voltò di scatto e fissò lo sguardo in quelle pupille nere come la notte.

Tutto accadde molto velocemente. La creatura raccapricciante le afferrò la gola, conficcandole le unghie affilate nella carne, Vivian cominciò a scalciare e a dimenarsi. Cadde a terra e afferrò il cellulare scivolato fuori dalla tasca, rialzandosi e correndo verso la porta.

Girò più volte la maniglia, ma questa pareva essersi bloccata.

La creatura si avvicinò velocemente a lei, sostenendosi alle pareti ed emettendo versi gutturali.

Vivian, col fiatone, corse per le scale.

Arrivata in camera da letto, si chiuse la porta alle spalle. Con mani tremanti, compose il numero di Mike. «Avanti, avanti! Rispondi!» singhiozzò disperata, mentre il telefono squillava.

«Pronto, Viv?»

Finalmente.

«Mike, aiuto! Torna subito qui, ti prego!» urlò lei, piangendo.

«Che hai detto Viv? Non ti sento, la linea è sempre disturbata! Sei ancora in casa?» fece lui di rimando.

«Mike, maledizione! Torna qui!» urlò nuovamente Vivian con le lacrime agli occhi.

Quel verso gutturale. Se lo sentì sul collo.

Si voltò lentamente e la vide.

Era lì, dietro di lei.

Il volto bianco e contratto in un ghigno.

Vivian urlò e si lanciò contro la finestra infrangendo i vetri e cadendo nel vuoto.

Poi, il buio.

***

Due fari illuminarono la casa e Mike arrivò slittando con le gomme dell’auto sul terreno accidentato del cortile e scese di corsa lasciando il motore acceso.

Vivian, zoppicando, gli andò incontro in lacrime. «Tesoro, finalmente sei arrivato, sto bene, ma dobbiamo andarcene immediatamente, io…»


Mike oltrepassò Vivian che si interruppe senza comprendere.


«Mike, dove stai andando? Hai sentito quello che ti ho detto?»


«Non può sentirti» fece una voce alle sue spalle.


«Lily? Cosa significa tutto questo?»


«Non è ovvio? Solo io posso sentirti.»


«Ti va di scherzare? Io…»


«Guarda tu stessa.»


Vivian fece per replicare, ma si bloccò di colpo non appena scorse una sagoma a terra e Mike in ginocchio scosso dai singhiozzi. Si avvicinò con un brutto presentimento e vide il proprio corpo a terra, senza vita.
Un brivido le percorse la schiena e una sensazione di smarrimento le serrò il respiro in gola, nonostante, tecnicamente, ormai respirare non le servisse più.


«Staremo sempre insieme, Vivian, non sei felice? E mi proteggerai dalla mamma. Per sempre.»


Quelle parole riecheggiarono nella mente di Vivian che, in lacrime, non si accorse del rantolo gutturale proveniente dalla casa.

FINE.

La casa delle anime: Copyright 2021 © Elena e Laura Canepa – Tutti i diritti riservati

Foto di kalhh da Pixabay 

39 risposte a "“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Decima e ultima Puntata)"

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  1. Lol
    Quindi il fatto che era incinta era puro contorno 🤣

    Molto carina la storia ma secondo me c’erano 2 errori:
    1=non avete fatto combaciare la descrizione del movimento del fantasma con la foto
    2=per creare orrore dovete dare immagini specifiche, quindi creatura non va bene come non si usa normale

    Ma una storia molto accattivante voglio il seguito in stile casper ora

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  2. Ammetto che Vivian all’inizio mi era un po’ antipatica ma, ora, mi fa tanta pene. È meglio non farvi arrabbiare, sapete essere terribilmente spietate! 😂
    Comunque complimenti davvero, un gran bel racconto. ❤️😉

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  3. Molto bello, complimenti!! Una volta ho provato a creare un testo non horror, ma poliziesco, e non ci sono riuscito, per cui non sapre proprio che copnsigli darvi che vi potrebbero essere utili anche per un ipotetico seguito; però mi avete fatto appassionare!!! Brave davvero, complimenti!!! ❤

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  4. Ho aspettato di leggere tutti i capitolo del vostro racconto prima di commentare e vi faccio davvero tantissimi complimenti, 👏👏👏👏. Bravissime ragazze, 👏👏👏👏. Il racconto è davvero stupendo e molto in tema in attesa di festeggiare Halloween. Ancora tanti tanti complimenti.

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  5. Ho letto questo racconto tutto d’un fiato, perché, dopo aver letto il primo episodio, purtroppo non sono riuscita a seguire giornalmente il resto. Comunque bellissimo racconto, agghiacciante! Io non sono amante del genere, ma devo dire che la vostra scrittura creava talmente tanta suspense che era impossibile non andare avanti a leggere. Siete proprio brave, immagino che anche questa storia sia stata scritta a quattro mani. Veramente a volte fatico a credere che voi siate solo delle scrittrici emergenti, ma la verità è che meritereste un posto sugli scaffali delle librerie della Mondadori

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      1. Allora, ho preso una decisione che mi costerà molta fatica ma mi darà anche grandi soddisfazioni. Entro la prossima primavera vorrei pubblicare su Amazon il mio primo romanzo, poi come voi ho deciso di partecipare al Xmas Carols e ho in mente un progetto originale da portare sul blog e non solo. Diciamo che mi prendo un po’ di tempo per mettere a posto le idee e poi comincio a dare forma a tutto questo!

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