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“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Quinta Puntata)

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“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Prima Puntata)

“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Seconda Puntata)

“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Terza Puntata)

“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Quarta Puntata)

La notizia di un’imminente partenza di Mike per lavoro rese Vivian molto nervosa quella sera. «Ci siamo appena trasferiti e già te ne vai?»

«Starò via solo tre giorni, tesoro, non ti preoccupare» fece lui accarezzandole il viso. «Che ne diresti di provare a fare un bambino questa notte?» continuò ridacchiando.

Vivian soffocò una risata. «Mike, ma come ti viene in mente?»

«Beh, non sei tu quella che ha sempre desiderato dei figli? E poi, mi pare che i nostri genitori non vedano l’ora di diventare nonni.»

«E tu, Mike? Non dicevi che per i figli c’è sempre tempo?»

«Beh, mettiamola così. Ho riflettuto molto in questo periodo, sui miei errori e su tutto ciò che ci è capitato e… beh, forse ho cambiato le mie priorità e sono diventato più maturo.»

Vivian non seppe cosa dire e non vi fu il tempo di pensare a qualcosa di sensato: si lasciò andare ai baci caldi di Mike che l’aveva presa tra le braccia e la stava già portando verso il letto.

«Mi raccomando, non affaticarti troppo, tesoro.» Mike, la mattina seguente, si allontanò dal vialetto con il fuoristrada e Vivian si accomodò in salotto.

Intenta com’era a portare avanti il suo carico di lavoro, non si accorse di quanto si fosse fatto tardi. Aveva bisogno di mettere qualcosa sotto ai denti, ma un movimento all’esterno attirò la sua attenzione. Dalla finestra, le parve di scorgere un’ombra oltre lo steccato e impiegò qualche istante per mettere a fuoco.

Il silenzio regnava sovrano in casa.

Avvicinò il volto al vetro, lentamente, quasi a non voler fare troppo rumore e trattenne il fiato.

In quell’istante, una macchia nera si conficcò violentemente nel il vetro.

Vivian sobbalzò, cadendo a terra. Sembrava come se qualcuno avesse scagliato appositamente una pietra per colpirla.

Coi battiti accelerati nel petto, si alzò e si accorse di non essersi fatta nulla. Ma cos’era stato?

Guardò alla finestra e notò un corvo che si era schiantato contro il vetro, incrinandolo.

«Maledetto uccellaccio! Per poco non morivo dallo spavento» esclamò Vivian con un fil di voce. Il volatile scivolava lentamente lungo la superficie trasparente, lasciando una scia di sangue.

«Beh, tu invece mi sembri proprio morto.»

Vivian uscì in giardino con uno straccio e il sacco dell’immondizia. Pulì il vetro dalla macchia rossa e osservò la spaccatura, annotando mentalmente di contattare un tecnico per farlo sostituire. Aprì il sacco di plastica e si avvicinò all’animale privo di vita.

«Che sfortuna, povero corvo» sussurrò Vivian avvicinando la mano alle sue zampe scomposte.

Non appena fu a tiro, l’animale le beccò voracemente una mano e Vivian cacciò un urlo cercando di liberarsi da quell’attacco. L’uccello volò via gracchiando e la donna si asciugò le lacrime col dorso della mano. «Questa poi!» esclamò disperata.

Rientrò in casa e cercò del disinfettante e una benda. Il taglio era molto profondo e sanguinante. «Probabilmente dovrò farmi dare dei punti di sutura» piagnucolò Vivian.

Si guardò attorno nella spaziosa stanza: quel silenzio continuo, che la accompagnava da quando si erano trasferiti lì, era diventato quasi assordante. Eppure Vivian non si sentiva sola; aveva come la sensazione che, nonostante tutto, ci fosse qualcuno lì con lei, che la osservava, e questo le metteva i brividi.

Qualcuno bussò alla porta.

Vivian andò ad aprire, stringendo la benda sulla mano dolorante.

Una bambina, forse la stessa che la stava osservando dal cancello il giorno precedente, si trovava di fronte a lei.

«Ciao! Posso fare qualcosa per te?» domandò Vivian, buttando uno sguardo sul suo lungo, e decisamente fuori moda, vestitino bianco.

«Stavo cercando la mia mamma, lei ha idea di dove si trovi?» chiese la bambina, guardandosi intorno.

Vivian strabuzzò gli occhi. Osservò meglio la bambina: più che un vestito, quella sembrava una camicia da notte. «No, piccola, non conosco tua madre. Tuo padre non c’è? Sei sola?»

CONTINUA…

“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Sesta Puntata)

La casa delle anime: Copyright 2021 © Elena e Laura Canepa – Tutti i diritti riservati

Foto di Here and now, unfortunately, ends my journey on Pixabay da Pixabay 

24 risposte a "“La casa delle anime” di Elena e Laura Canepa (Quinta Puntata)"

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  1. Povera Vivian, non ha proprio pace in mezzo a tutti questi eventi catastrofici… 😦 Temo per quello che le potrà accadere; la bambina per ora non sembrerebbe avere cattive intenzioni, ma non mi azzardo a fare previsioni… 🙂

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