Buongiorno, amici! Sono Elena e ho appena finito di leggere “Il maialino di Natale” un libro per i più piccoli, scritto dall’autrice di Harry Potter. Questo libro è uscito da poco, un paio di mesi, giusto in tempo per il periodo natalizio. Essendo per bambini e ragazzi e con molte bellissime illustrazioni, ho impiegato poco tempo a finirlo.
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Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita… anche i giocattoli. Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con l’aiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…
Dal genio creativo di J.K. Rowling, una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dell’infanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani sono la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose. Con le bellissime illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field, Il Maialino di Natale è destinato a diventare un classico amato da adulti e bambini.
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Ho deciso di acquistare questo libro perché amo il Natale e perché immaginavo sarebbe stata una tenerissima storia a lieto fine; e così è stato. Inoltre, il fatto che l’autrice sia proprio J.K. Rowling ha aumentato la voglia di avere “Il maialino di Natale” nella mia collezione. Diciamo che il nome J.K. Rowling aiuta molto, in quanto la sua fama la precede. “Il maialino di Natale” è una bellissima storia piena di sentimenti ed emozioni, ma se non fosse stato scritto da lei, si sarebbe limitato a quello e non avrebbe raggiunto lo stesso successo, poiché non l’ho trovato un caso editoriale. Ma questo è soltanto un piccolo appunto da parte mia, non una critica. D’altronde, io amo il mondo di Harry Potter nato dalla penna dell’autrice che io considero un genio e la ringrazio perché tutt’oggi amo quella saga e sta continuando a far parte della mia vita fin dalla prima media.
Ma tornando al maialino di Natale…

Partirò da alcune critiche che ho letto da parte di alcuni recensori. La prima critica che mi è rimasta impressa è quella che nel libro molti bambini abbiano i genitori separati e che quindi la lettura sia sconsigliata ai più piccoli. Io non ci vedo nulla di male, perché nascondere ai bambini una realtà così comune? Sono tantissimi i bambini che hanno genitori separati e sicuramente avranno sofferto la situazione, ma perché nascondersi dietro un dito? Io sono dell’idea che i bambini non debbano essere tenuti all’oscuro delle realtà meno gioiose. Un po’ come nel discorso dei cartoni animati. Chi siamo noi per vietare la visione di alcuni cartoni animati perché magari li riteniamo troppo violenti o con delle tematiche che non condividiamo? Io da bambina guardavo di tutto, anche anime giapponesi molto violenti o privi di censure, con molte allusioni sessuali e cose del genere. Magari, da bambini molte cose non si capiscono, ma ad oggi posso dire che molto di ciò che ho visto mi ha aiutato a farmi delle idee, a capire cosa è giusto e cosa è sbagliato e la considero un’integrazione all’educazione che mi hanno dato i miei genitori. Molti cartoni animati insegnano cos’è la lealtà, a distinguere il bene dal male… perché i cattivi non possono essere più “troppo” cattivi? Alla fine bisogna stringersi la mano e cantare tutti insieme come se nulla fosse? Mah… la vita reale non è così e si rischia di far credere ai più piccoli che tutto sia facilitato, quando invece la vita non fa sconti. Forse sarò un pochino esagerata, ma questo è il mio pensiero. E ricollegandomi al maialino di Natale, posso dire che tratta la situazione dei genitori separati con la massima delicatezza.
Altra critica che ho letto. Il protagonista sta litigando con la sorellastra e la chiama “Looser” (perdente). Capisco che sia brutto, ma intanto bisogna leggere il contesto senza sparare a zero e secondo me non era fuori luogo. Poi è ovvio che le prese in giro siano terribili, ma anche lì… io la vedo una cosa vicinissima alla realtà. E poi, bisogna leggerla tutta la storia: ci sono un sacco di insegnamenti e a ogni azione negativa corrisponde una conseguenza. I bambini e i ragazzi non sono stupidi e io ritengo che in questa lettura ci sia molto da imparare. Sì, perché questa è una lettura più indicata per ragazzi che per bambini: un bambino piccolo avrebbe difficoltà poiché, nonostante le bellissime illustrazioni di Jim Field, la vedo impegnativa per un bambino. Ma, magari, gliela potrà leggere un adulto.
Consiglio, quindi, il romanzo ai ragazzi, ma anche agli adulti. La storia non è totalmente originale, ma a me ha lasciato una certa felicità che è la stessa che mi lasciano sempre le cose a tematica natalizia. Inoltre, la copertina è meravigliosa e ho amato il maialino.
Elena
Buongiorno Elena! Sembra proprio carino questo libro. Condivido quello che hai detto riguardo al vietare o meno la lettura/visione di libri/cartoni che trattano di tematiche delicate. Io stessa ho un cugino con i genitori separati da quando lui aveva 6 anni e non conosco bambino più intelligente e maturo di lui (ora ha 12 anni). Lui è a conoscenza di molti argomenti considerati tabù. Passeremo il Natale a casa della nuova ragazza di mio zio, con I suoi due gemelli (i nuovi “fratellini” di mio cugino) i suoi genitori e fratelli. Questa cosa non mi disturba, anzi, in tutto ciò, ho guadagnato due nuovi cugini, che amo come se avessimo lo stesso sangue. A volte bisogno allargare gli orizzonti per comprendere certe cose. Non sempre una separazione porta alla sofferenza. Certo mio cugino deve aver sofferto molto, è cresciuto troppo in fretta, ma sicuramente in un futuro avrà le spalle così grosse da poter reggere il mondo intero. E gli voglio un bene dell’anima. Detto ciò, corro in libreria a comprarlo domani, quando con la mia amica d’infanzia girerò per le vie di Milano. Buona giornata Elena e grazie della recensione!
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Grazie, Laura, delle bellissime parole.. mi hai fatto emozionare! Anche perché sto vivendo un momento in cui avevo proprio bisogno di leggerle.. grazie di cuore, buona giornata!❤️❤️❤️😘
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Figurati Elena, anche se virtualmente, ci sono sempre❤
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❤️ anche io per te!😘
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❤❤
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Interessante, prendo nota! 🙂
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È carinissimo…😊
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Secondo me alcune critiche sono anche come dire … contaminate dalla tendenza sfavorevole nella quale JK si è ritrovata.
Giusto il Natale scorso io ho ricevuto come regalo L’Ickabog 🙂 devo aggiungere altro? 😉
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Assolutamente, hai ragione…😀😀
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Sembra carino. Tutto quello che sta succedendo con l’autrice mi sta dando sentimenti molto contrastanti visto che sono tematiche alle quali tengo. La tua analisi è interessante e fa molto riflettere.
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Penso proprio che un giorno o l’altro lo leggerò; ci sono certi momenti in cui si ha proprio bisogno di leggerezza e spensieratezza… Grazie del consiglio! ❤
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