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Gita in barca e mal di mare

Ciao a tutti, sono Elena.

Dopo la quarantena il fratello del mio ragazzo, che rimorchia le navi, ha comprato una barca assieme a un suo collega. Io non capisco niente di navi e barche, pur vivendo sul mare, e non capisco nulla nemmeno di pesca, dato che il pesce nemmeno mi piace.

Un sabato pomeriggio – io, Laura e i nostri ragazzi – decidiamo comunque di andare con lui e la sua ragazza a pesca al traino, che è quella in cui si accende il motore e si fa avanti e indietro, fermandosi soltanto per tirare su i pesci che abboccano. Questa è stata una fortuna, avessero detto che c’era da stare fermi non sarei andata. Il fatto è che soffro il mal di mare; avevo già tentato una volta sul gozzo di un altro amico, ma al largo mi sono dovuta buttare in acqua o avrei vomitato l’anima (nonostante la paura di ciò che potrebbe nuotare sotto ai miei piedi nel buio degli abissi😱 e, tra l’altro, ho scoperto di non essere l’unica a farsela sotto per questo motivo).

Il mio di ragazzo continuava a ripetermi: «Ma è più grossa del gozzo, vedrai che non patisci!»

Io ero un po’ contrariata, quella barca sarà pure più grande del gozzo, ma la forma è la stessa e non è che ci sia molta differenza, visto che mi aveva dato fastidio anche il traghetto per Barcellona.

Il mare era un po’ sul piede di guerra, forse c’era burrasca da qualche parte, anche perché il cielo non era dei migliori. Non ci capirò nulla di barche, navi e pesci, ma il mare lo vedo da quando sono nata e so se è agitato o meno. Il mio fidanzato, però, continuava a dirmi: «Guarda che non ce n’è di mare!»

Sì sì, non ce n’è proprio…

Dopo la partenza, eccome se c’era il mare (arrivavano dei bei cavalloni contro la barca), ho avuto il tempo di scattare un po’ di foto (cosa che faccio abitualmente). Dopo poco, ci siamo fermati perché un pesce aveva abboccato. Da lì è iniziato il mio calvario. Non potevo muovere la testa e mi sentivo verde in faccia come nei cartoni animati. Se uno soffre di mal di mare, finché va non si accorge di nulla, ma appena si ferma è finita (l’ho imparato sulla mia pelle). Non volendo rovinare i momenti di eccitazione per la pesca (un po’ povera, alla fine), ho resistito un paio d’ore in quella bruttissima condizione (ben diversa da quella che farebbe pensare la foto).

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Appena ho toccato terra, non sapevo se ridere o piangere, ma avrei baciato la banchina.

Il mio fidanzato ha ammesso che il mare era mosso, ma non voleva farmi partire già prevenuta. Come se fosse una cosa psicologica… non lo è affatto.

La prossima volta proverò il braccialetto anti-nausea, ma non nutro molte speranze sulla sua efficacia.

La cosa bella è che sulla barca chi non ha il mal di mare è in paradiso: aria fresca, silenzio, pace… e a una certa ora, anche da lì, si comincia ad annusare il profumo di fritto misto tipico della riviera ligure (sì, non mi piacciono i pesci e sto bene alla larga dalle pescherie e dal cattivo odore che le circonda, ma il fritto misto ha una piacevole fragranza).

Beh, sono ligure, sono genovese, ma il mare mi piace soltanto per farci il bagno (se l’acqua è pulita) o come soggetto nelle mie foto… le spiagge affollate, per esempio, le detesto. In questo, direi che sono molto genovese.

Elena

17 risposte a "Gita in barca e mal di mare"

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  1. Io non vado mattissimo per il mare ma quando siamo andati in grecia con la scuola… LOL.

    Onde altissime, nave che si muoveva di 30 gradi per lato, i miei compagni semisvenuti con la nausea, io che ride a crepapelle correndo per i corridoi 😝😂😂😂

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  2. Molti anni fa mi capitò di andare sul traghetto per andare/tornare dall’Elba, ma non mi piacque molto: ricordo che all’andata o al ritorno dall’isola provai un po’ di nausea, ma niente di che. Insomma, io e il mare non siamo fatti l’uno per l’altro… Bella foto! 🙂

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  3. Capisco cosa provi: io è dall’età di diciotto anni che soffro di chinetosi (prima lievemente, poi la cosa è andata peggiorando e alla fine, non potendo più salire su una macchina (da passeggera perché non ho fatto la patente) nè sui mezzi pubblici perché vomitavo continuamente l’anima e non riuscivo più a mangiare per un intero giorno dopo questi episodi, ho rinunciato per sempre ad usare questi mezzi, mi sono comprata una bella bicicletta e la uso se devo andare un pochino lontano mentre se il tragitto è corto uso le mie gambe. Usando questi mezzi, faccio movimento e respiro aria fresca). Prima di rinunciare per sempre alla macchina e ai mezzi pubblici ho provato qualsiasi rimedio ma nessuno ha funzionato e devo dire che non me ne sono mai pentita. Anche per andare in vacanza uso la mia amata bici, mentre mio padre si sposta con i suoi bagagli (e i miei, 😁) con la macchina fino alla casa al mare o quella in montagna che i miei zii, quando non è occupata o non è occupata da loro, ci prestano. Poi ogni persona, in fatto di mal di mare, mal d’auto, ecc. fa storia a sè. Ti auguro che i braccialetti antinausea, su di te, possano funzionare. 🙂

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    1. Grazie Eleonora per aver raccontato questa esperienza così personale. Non avevo mai sentito nulla del genere e mi fa piacere che hai trovato una soluzione e che non ti sei abbattuta: brava! Andando in bici la tua salute trarrà molti benefici ed è comunque un bel passatempo e anche andare in vacanza pedalando è un’opportunità molto particolare!😊

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