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“L’anno dei fiori di papavero” di Corina Bomann

Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del romanzo “L’anno dei fiori di papavero” di Corina Bomann. Vi avevo già scritto di lei, è un’ottima autrice e il suo stile somiglia molto a quello di Lucinda Riley.

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“L’anno dei fiori di papavero” affronta tematiche molto importanti e la Bomann, con la sua scrittura scorrevole, riesce a rendere la lettura piacevole e leggera.

ꕥ⭒ღ❀☼∘ Trama ∘☼❀ღ⭒ꕥ

Cresciuta da una madre single che non ha mai voluto parlarle di suo padre. Nicole è fuori di sé dalla gioia quando, a 38 anni, scopre di essere incinta. Talmente felice da sperare che il fidanzato David – da sempre contrario a mettere su famiglia – possa comunque seguirla in questa avventura. Ma quando David la abbandona e Nicole scopre che il bambino ha un problema cardiaco, l’unico rifugio sicuro sarà proprio la tenuta vinicola della madre Marianne. Determinata a sapere se la malattia del bimbo è ereditaria, Nicole riesce finalmente a convincerla a parlarle di suo padre. Un viaggio a ritroso che la porterà in Lorena, a Bar-le-Duc, un villaggio circondato da vigneti e magnifici campi di papavero, dove Marianne aveva lavorato come insegnante negli anni ’70, scoprendo a sue spese il radicato astio degli abitanti verso i tedeschi. Ma non tutti vedevano in Marianne una nemica, soprattutto l’affascinante viticoltore Michel, che però era già promesso a un’altra donna…

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Devo dire che, viste le premesse iniziali, mi sarei aspettata un finale diverso. Non posso dire nulla, altrimenti farei troppi spoiler. Il finale pensato da me, però, sarebbe stato troppo scontato e, in fin dei conti, è andata meglio così.
Nicole viene abbandonata dal compagno che non voleva assolutamente avere figli. Un tema molto attuale con cui troppe donne devono avere a che fare. Non ha mai conosciuto suo padre e sua madre non le ha mai voluto raccontare nulla di lui fino a quando non si è scoperto che il bambino potesse avere un problema al cuore. Marianne, anche in quel caso, era talmente convinta delle sue motivazioni dal non voler dire nulla alla figlia lo stesso. Lì mi è risultata molto antipatica; per fortuna, poi, si è decisa a raccontare la storia. Non ci sarebbe stato nulla di vergognoso a svelarle la verità molto prima, però meglio tardi che mai.
Il tema dell’odio dei francesi verso i tedeschi (e dell’odio verso i tedeschi in generale) nel dopoguerra è qualcosa di cui volevo approfondire da tempo. Anche se il romanzo è frutto di fantasia dell’autrice, i fatti riportati sono plausibili. Così come è credibile che il padre di Marianne, ex soldato tedesco, provi rancore verso i francesi, convinto di aver combattuto per una giusta causa.
Come racconta l’autrice in una nota in fondo al libro, oggi Francia e Germania sono in ottimi rapporti. Bisogna superare paura, odio e pregiudizi con il dialogo e l’arricchimento reciproco.
L’amore tra Marianne e Michel è forte e passionale. Lui è fidanzato con una ragazza francese che non ama, ma la sua famiglia non vuole assolutamente che una tedesca entri a far parte della famiglia. Il tema dell’amore contrastato si trova facilmente in molti romanzi, perché purtroppo tante persone non riescono a coronare i propri sogni a causa di ostacoli insormontabili.
Alla fine, però, l’amore vince sempre e supera ogni barriera temporale, supera ogni distanza e ogni pregiudizio… o almeno nei romanzi.

Consiglio “L’anno dei fiori di papavero” a chi ama lo stile di Lucinda Riley e a chi cerca una lettura piacevole che rimanga impressa nella mente.

Elena

6 risposte a "“L’anno dei fiori di papavero” di Corina Bomann"

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