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Corse più velocemente che poté, la casetta era più a Nord, dove faceva molto freddo. Dopo varie zampate l’orsetto giunse a destinazione.
Intorno all’abitazione c’era un gran via vai di elfi super indaffarati che non gli prestarono troppa attenzione.
«Ehi! Ehiii! Dico a voi!» urlò l’orsetto per farsi sentire.
Un elfo lo squadrò brontolando: «Ehi, orsetto! Non puoi stare qui! Questa è la casa di Babbo Natale! Vuoi forse che quest’anno non consegni il tuo regalo?».
«Certo che no, piccolo elfo! Ma se non gli consegnerò questa lettera, forse qualcun altro non lo riceverà!» esclamò l’orsetto col fiatone.
«Chi resterà senza regali?» domandò una voce preoccupata alle loro spalle.
«Babbo Natale!» urlò l’orsetto voltandosi. «Ho trovato questa bottiglia per te sulla spiaggia. Dentro c’è un foglio arrotolato, sicuramente una lettera!».
«Bene piccolo orsetto, grazie per essere venuto fin qui a consegnarla. Tieni, questi sono per te!» fece allungando all’orsetto una calza piena di dolciumi.
L’orsetto felice saltò di gioia.
«Adesso va’ a casa, la tua mamma sarà preoccupata e si sta facendo buio. Buon Natale!» e così dicendo si salutarono.
Babbo Natale si diresse al suo ufficio con aria preoccupata. Estrasse la lettera dalla bottiglia: alcune parole non si leggevano bene, ma cercò di decifrare quelle scritte strizzando gli occhi attraverso i suoi occhiali tondi.
«Per tutte le ghirlande! Non è possibile! Ho dimenticato i piccoli abitanti del mare!» esclamò Babbo Natale.
Cominciò ad andare avanti e indietro pensieroso per il suo ufficio, riflettendo ad alta voce.
«Ma com’è potuto accadere? Che imperdonabile dimenticanza! Il piccolo Toddy ha ragione! Capisco perché sia così arrabbiato con me. Beh, dunque, vediamo… Prima di tutto dovrò correre al laboratorio per triplicare, ma che dico… quadruplicare… no, no, no! Quintuplicare la produzione di giocattoli! Sì sì, andrò immediatamente!» e così fece.
Alla sera, poi, si riunì con alcuni elfi per un comunicato importante. «Miei cari amici e collaboratori, vi ho convocati qui con urgenza per mettervi a conoscenza di uno spiacevole fatto. Oggi ho ricevuto una lettera molto importante da un piccolo granchio di nome Toddy. Ebbene, in questi anni abbiamo dimenticato di consegnare i regali alle creaturine in fondo al mare!».
A quelle parole seguirono bisbigli e molta confusione. Babbo Natale mostrò loro il disegno del corallo di Natale e la lettera del piccolo.
«Ho già incaricato gli elfi del laboratorio di aumentare la produzione di giocattoli. Natale è fra due giorni, non sarà semplice ma tutti noi dovremo impegnarci per compiere questo piccolo miracolo. Quindi, al lavoro amici miei!».
Corsero tutti alle loro postazioni e ai loro doveri.
Il giorno seguente non ci fu un attimo di pausa, nel laboratorio gli elfi lavorarono costantemente per tutto il giorno, con il rumore degli ingranaggi delle macchine che non smetteva di dar vita a pupazzi di peluche, macchinine, bambole, palline, puzzle e chi più ne ha più ne metta.
Altri elfi si occupavano di impacchettare i regali e infilarli nei sacchi. Babbo Natale aveva cominciato molto presto il giro in slitta e le renne sorridenti, volavano nel cielo a tutta velocità.
«Eccoci, prima del previsto!» esclamò Babbo Natale col fiatone. «Adesso dirigiamoci a casa di Toddy! Voi, piccole mie, avete svolto egregiamente il vostro compito, riposate adesso!» disse sorridendo alle renne. «Per affrontare questo viaggio in fondo al mare avremo bisogno di un altro tipo di aiuto».
I piccoli elfi fecero arrivare la slitta in riva al mare, poi Babbo Natale tirò fuori un fischietto dalla tasca e ci soffiò dentro.
Improvvisamente un gruppo di cavallucci marini si avvicinò alla riva. Babbo Natale e gli elfi indossarono delle maschere con tanto di bombole e, seduti sulla slitta, si lasciarono trascinare dai cavallucci verso il profondo mar.
Nel vedere le meraviglie degli abissi, tutti restarono senza parole: c’erano un sacco di pesci, grandi, piccoli, colorati, velocissimi…
«Ehi, Toddy! Salta su! Aiutaci a consegnare i regali!» esclamò Babbo Natale non appena arrivò alla casa del piccolo.
Il granchietto non se lo fece ripetere due volte e montò in sella ad uno dei cavallucci marini.
Gli abitanti del mare erano stupiti nel vedere quella strana compagnia, ma ben presto qualcuno iniziò a riconoscere Babbo Natale e la notizia si diffuse velocemente nei quattro angoli degli abissi.
Non appena Babbo Natale e gli elfi si furono abituati a stare sott’acqua, iniziarono a distribuire regali non solo ai piccoli, ma anche ai grandi.
«Questi doni sono per tutti! Per rimediare a tutti gli anni trascorsi senza riceverne».
«Ehi, Spike, hai sentito di quel tipo vestito di rosso che dà regali a tutti?» domandò uno squalo ad un altro seduti al bancone del bar.
«Eh si, Ross, ho sentito. Ho anche sentito che i regali sono destinati solo a chi si comporta bene» e i due squali si misero a sghignazzare. «Quindi si terrà lontano da qui» e risero ancora più forte.
Seduto nell’ombra c’era un grosso polpo, con una cicatrice sulla bocca, che ascoltava i loro discorsi. «Questo Babbo Natale dev’essere molto amato nel posto da cui proviene… chissà cosa farebbero se non dovesse mai più fare ritorno».
Quel polpo era un malvivente che compiva qualsiasi crimine pur di ottenere denaro e in quel momento stava seriamente pensando di rapire Babbo Natale per chiedere un riscatto.
Per mettere in atto il suo losco piano, aveva bisogno di un aiutante e sapeva anche a chi chiedere.
«Ehi, Bolla» fece il polpo ad una medusa lì vicino «ho in mente di fare un po’ di soldi, ci stai?» concluse facendo l’occhiolino.
La medusa lo guardò subito con aria complice. «Come sempre, Pok, spiegami tutto».
Così il polpo si mise a descrivere il suo piano e, fatti gli ultimi aggiustamenti, decisero di agire.
I due birbanti si spostarono nelle vicinanze di Babbo Natale e si nascosero dietro delle fitte alghe. Poi iniziò la messinscena.
«Ueh! Ueh!» urlò Bolla «Babbo Natale non mi ha portato nulla!».
La medusa era travestita da pesciolina e faceva finta di lamentarsi ed essere triste.
I due volevano attirare Babbo Natale in una trappola e catturarlo. E, come avevano previsto, uno degli elfi sentì il pianto di Bolla e informò Babbo Natale che subito corse da lei per consolarla.
Ecco che però, non appena fu lontano dalla vista, il grosso polpo lo strinse tra i suoi tentacoli e filò via veloce verso il suo covo.
Di lì a poco gli elfi si resero conto del fatto, poiché non riuscivano più a trovare il caro Babbo Natale da nessuna parte. Tutto il popolo del mare iniziò a collaborare nella ricerca, ma Babbo Natale sembrava svanito nel nulla.
Poco dopo comparve Bolla. «Babbo Natale è stato rapito! Ho trovato questo biglietto! Viene richiesto un riscatto di 100 forzieri d’oro per liberarlo».
CONTINUA…
Babbo Natale e l’avventura in fondo al mare: Copyright © Elena Canepa e Laura Canepa – Tutti i diritti riservati
Grazie ragazze per la lettura delle cose che scrivo ogni tanto. Sappiate che faccio altrettanto anche se non commento quasi mai. Avete un bello stile, preciso, asciutto, essenziale e una fresca vena creativa. Per quel che può valere la mia opinione di lettore, complimenti!
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Grazie mille, gentilissimo!😊 Anche a noi piace il tuo stile e leggiamo con piacere ciò che scrivi!
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Devo stare attento, sono sempre sott’acqua al mare, ma quando sono sotto mi pare più preoccupato il polpo a dire il vero.( non caccio più da anni, svolta vegetariana)
Aspetto il seguito.
Buona giornata.
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Ahahahah 😄 grazie del commento! Buona giornata!👏😉
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ehhhhh big man, that’s right
just a Colorado Kool-Aid
(hell yeah) right there barman
what you said ? I told you cu Colorado Kool-Aid 4 me ‘n my mexican friend
how are you doing big man
ooooh yeah right there
cu Christmas Colorado Kool-Aid
🍰🍪🍰🍫🍬🍼🍮🍭☕🍵🍼🍽
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👏👏👏👏🎅
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Buon Natale al babbo Natale, girls ❤🍭
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Appena finito di leggere, adoro il vostro racconto 😍. Attendo con ansia il seguito, poi vi faccio sapere se è piaciuto anche ai “miei” bimbi. Buona domenica ragazze!
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Grazie mille Eleonora!😊 Buona serata!
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Una bellissima favola blu. Si legge tutta d`un fiato . Brave 🙂 Buon Natale
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Grazie mille, gentilissima!😊 Buon Natale!🎄🎄
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🎍🎄💙💚❤️🙏
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Buon Natale anche a voi! 😀
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