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“Babbo Natale e l’avventura in fondo al mare” (prima parte) di Elena Canepa e Laura Canepa – Racconto per bambini

Vi siete mai chiesti come faccia Babbo Natale a consegnare tutti i regali agli abitanti del profondo mare?

Chissà come riuscirà a sbrigare tutto quel lavoro! È un compito molto difficile il suo, ha poco tempo e deve girare tutte le terre del mondo… ma anche i mari!

Eh si, perché ci sono tanti piccoli pesciolini e tante altre creature che vivono nelle profondità degli oceani e non vedono l’ora di ricevere i loro pacchetti da scartare.

Ebbene, quella che state per leggere è la storia di come un piccolo granchio di nome Toddy convinse Babbo Natale ad accontentare tutti.

Toddy viveva in una bella casetta scavata dentro uno scoglio con la mamma, il papà e tutti i suoi fratellini e le sue sorelline.

Un giorno nonno Sam gli raccontò una storia: su in superficie, la notte del 24 dicembre, tutti ricevono la visita di Babbo Natale che si cala giù per il camino di ogni casa con un grosso sacco pieno di sorprese. Queste vengono lasciate sotto l’albero addobbato di palline e ghirlande. La mattina di Natale, appena svegli, i bambini felici corrono a scartare i propri regali.

E Toddy? Anche Toddy, aiutato dai fratelli, addobbava un albero. Papà portava in casa un grosso corallo al quale tutti, a turno, legavano pietroline colorate e luccicanti raccolte durante l’anno. I piccoli granchi facevano a gara a chi collezionava gli ornamenti più belli e scintillanti.

Non era forse la stessa cosa di un abete pieno di palline? Era forse per questo motivo che Babbo Natale non faceva mai loro visita?

Toddy era molto arrabbiato. La mamma, il papà, i nonni e gli zii cercavano in ogni modo di tirarlo su di morale, ma il piccolo non voleva sentire ragioni. Questa volta avrebbe fatto qualcosa, non se ne sarebbe rimasto a rigirarsi le chele senza tentare di cambiare la situazione.

Era il primo giorno di dicembre e Toddy prese carta e penna e incominciò a scrivere: «Caro Babbo Natale…». Con impegno e determinazione espresse tutto il suo disappunto riguardo al fatto che gli abitanti del mare erano da sempre stati trascurati e che lui era molto arrabbiato. Chiese a Babbo Natale del perché lui non avesse mai ricevuto un dono e nemmeno i suoi fratelli o gli amici. Finì di scrivere la lettera e prese i pastelli. Disegnò il suo corallo di Natale per dimostrare di avere tutte le carte in regola.

Prese una busta e vi ripiegò all’interno il foglio. Cercò tra le cianfrusaglie nel ripostiglio una grossa bottiglia sulla quale indicò che era destinata al signor Babbo Natale presso il Circolo Polare Artico e la lasciò andare. Avrebbe voluto portarla personalmente in superficie, ma il papà gli aveva vietato di allontanarsi dal fondale; così rimase a guardare la bottiglia che saliva e saliva augurandosi che le correnti conoscessero la strada e la conducessero all’indirizzo esatto.

La lettera di Toddy viaggiò per mari e oceani, la bottiglia fu sballottata in lungo e in largo su grandi onde che la condussero lontano lontano. Gli imprevisti non furono pochi: ad un certo punto finì perfino nella pancia di una balena! Per fortuna però, dopo un po’, venne sputata fuori attraverso lo sfiatatoio sulla schiena.

Grazie ad essa, la bottiglia fece un bel tragitto in breve tempo.

Dopo pochi giorni iniziò a vagare tra i ghiacci fino a quando si incastrò tra le punte di un iceberg che spuntava leggermente in superficie. Che disastro! Ecco che però un gabbiano infreddolito, vedendo la scena, iniziò a beccare il ghiaccio e liberò la bottiglia imprigionata che poté così proseguire il suo percorso fra le acque gelide del Mar del Nord.

Dopo qualche giorno, proprio quando sembrava non ci fosse più nulla da fare… la terra ferma!

Ci volle un po’ prima che le onde lasciassero andare la bottiglia: continuava a fare avanti e indietro sulla riva. Poi la più alta di tutte con forza la lanciò sulla sabbia, dove dopo pochi istanti smise di rotolare e si immobilizzò, illuminata da un debole sole.

Foto di AD_Images da Pixabay

Passava di lì un cucciolo di orso bianco a cui piaceva giocare con la spuma del mare che notò la bottiglia e si avvicinò incuriosito. Lesse ciò che vi era scritto sopra: «PER IL SIGNOR BABBO NATALE – CIRCOLO POLARE ARTICO».

«È una lettera per Babbo Natale!» esclamò l’orsetto.

«Devo correre fino a casa sua e portargliela, altrimenti sarà troppo tardi! Mancano pochi giorni a Natale!» e così dicendo prese la bottiglia fra i denti e si addentrò nel bosco.

CONTINUA…

“Babbo Natale e l’avventura in fondo al mare” (seconda parte) di Elena Canepa e Laura Canepa – Racconto per bambini

Immagine di AD_Images da Pixabay

Babbo Natale e l’avventura in fondo al mare: Copyright © Elena Canepa e Laura Canepa – Tutti i diritti riservati

 

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25 risposte a "“Babbo Natale e l’avventura in fondo al mare” (prima parte) di Elena Canepa e Laura Canepa – Racconto per bambini"

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  1. Ciao ragazze! Grazie Grazie Grazie anche da parte dei “miei”bimbi. Il vostro racconto è piaciuto moltissimo anche a loro e lo trovano davvero bellissimo o, come dicono loro davvero “bellittimo”. Aspettiamo con ansia il seguito. Brave brave brave anche da parte loro. 👍👍 😀

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  2. Lo leggerò domani ai bambini prima della Mezzanotte. Scusate Elena e Laura se non vi seguo da un po’. Sono giorni intensi. Ma siete sempre nel mio cuore e guarda caso ieri ho conosciuto una ragazza (fa la maestra di sostegno alle Elementari) che si chiama Elena. ELENA E LAURA. Vi adoro e vi voglio un mondo di mene. Il vostro futuro è già scritto e le vostre occasioni hanno già preso il volo per il successo. Io credo in voi!

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